Cos’è il Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Il bisogno di controllo sulla realtà che ognuno di noi ha è, ancor più nel progredire della società, un fattore razionale e condiviso: è ritenuto sano, ad esempio, stare attenti a non sporcarsi, lavarsi dopo essersi sporcati, controllare di aver fatto bene un compito o un lavoro o pensare positivamente in vista di una prova da affrontare.
Diventa un controllo illogico e irrazionale quando si trasforma in un qualcosa di irrinunciabile, ritualizzato e irrefrenabile che intrappola la persona in un circolo vizioso subdolo che sovrasta qualsiasi altra attività dell’individuo. Quanto è corretto e sano, attraverso una ripetizione esasperata, diviene una assurda e incomprensibile richiesta costante di rassicurazione rispetto alla propria realtà.
Le principali motivazioni che scatenano il disturbo
Si possono osservare cinque tipologie differenti di motivazione in grado di attivare azioni o pensieri in forma compulsiva:
1) la prima consiste in un “dubbio che innesca il bisogno di risposte rassicuranti”. Al dubbio si risponde con azioni o pensieri che, nella mente della persona, funzionano in quanto rassicurano sul possesso del controllo e, per tale motivo, vengono ripetute fino a diventare una compulsione a cui non è più possibile rinunciare.
2) La seconda motivazione è rappresentata da una ideologia o moralità che porta a mettere in atto dei rituali per riparare a quanto è successo o è stato commesso di immorale per la persona oppure prima che possa essere commesso qualcosa o, ancora, allo scopo di ingraziarsi il favore del destino.
3) La terza modalità riguarda i casi in cui prima di prendere una decisione si è costretti ad analizzare tutte le possibili alternative per prevenire qualsiasi errore ma configurando, di fatto, una totale incapacità di scegliere e agire.
4) La quarta modalità si manifesta in “atti di sana prevenzione condotti all’estremo” dove la sana attività di prevenzione (ad esempio le attività di pulizia di una casa) diventa mania dettata da una fobia (la pulizia si trasforma in disinfezioni esasperate con abuso di prodotti).
5) La quinta ed ultima motivazione consiste negli “effetti di un’esperienza traumatica” per difendersi dai quali la persona attua una serie di comportamenti rituali che servono ad alleviare l’ansia e l’angoscia ad essa collegate ma che invalidano il resto della vita personale e relazionale della persona.
Gli obiettivi della terapia.
Attraverso l’intervento ad approccio breve strategico, l’obiettivo sarà quello di togliere ai rituali il potere del controllo sulla persona che potrà scoprire di tornare a essere in grado di gestire l’impulso irrefrenabile e di conseguenza verrà condotta a riprendere gli spazi della propria vita portati via dalla tirannia del disturbo. Consiglio di approfondire dal libro di Nardone, G., Portelli, C. (2013) Ossessioni, compulsioni, manie. Capirle e sconfiggerle in tempi brevi. Milano: Ponte alle Grazie e per qualsiasi informazione e richiesta potete