[blockquote] Se c’è la paura, non c’è la felicità (Seneca). [/blockquote]
Cos’è l’anginofobia
L’anginofobia è un tipo di fobia specifica per la quale sempre più spesso viene richiesto un intervento rapido e risolutivo in quanto può manifestarsi in modo invalidante. Escludendo tutte le tipologie di disturbi della deglutizione, il disturbo rappresenta la paura di morire soffocati ingoiando qualcosa di traverso (dal cibo alla stessa propria saliva). In molti casi la paura non è tanto legata all’azione stessa del deglutire quanto agli effetti che possono derivarne.
Quando i tentativi di risolvere il problema diventano le trappole che lo mantengono.
Come si osserva nella maggior parte dei casi, il disturbo ha origine a partire da un’esperienza traumatica che la persona ha vissuto direttamente o indirettamente, ovvero essere stati protagonisti o aver assistito ad una scena in cui è stato ingerito un boccone andato poi di traverso. A prescindere dal tipo di esperienza vissuta, ciò che mantiene il problema nel presente non è tanto l’evento che lo ha scatenato nel passato quanto proprio alcuni tentativi messi in atto dalla persona per risolvere il problema che innescano una sorta di circolo vizioso patologico dal quale è difficile uscirne se non attraverso un intervento diretto a bloccarne il funzionamento.
La prima conseguenza che si osserva a livello di percezione, è la ricorrenza di pensieri ossessivi legati al cibo e, ovviamente, al momento del pasto. Il pensiero costante e la percezione di paura possono portare a cercare di controllare in modo eccessivo la realtà e tutto ciò che è connesso alla deglutizione portando a vivere il momento del pasto come qualcosa di pre-impostato rigidamente.
Ciò porta in primis ad evitare progressivamente alimenti che vengono percepiti come rischiosi, provocando nell’immediato una sensazione di sollievo e una riduzione dell’ansia tuttavia confermando man mano la pericolosità degli alimenti che sono stati evitati e diminuendo sempre più la varietà di alimenti che è possibile mangiare.
Un altro tentativo di risolvere il problema consiste nel frullare fino a rendere omogeneizzati i cibi, come per i bambini. Ciò rappresenta chiaramente una forte limitazione per quanto riguarda la gestione dei momenti conviviali innescando un processo che ha evidenti ricadute nella sfera delle relazioni sia in età infantile che in età adulta.
L’intervento sul problema
Escluse le eventuali cause organiche, l’intervento sul problema è di tipo psicoterapico. Attraverso l’approccio Breve Strategico, tra i più efficaci nel trattamento di disturbi fobici, si mira a ottenere i primi risultati in tempi ragionevolmente brevi in modo da riportare quanto prima la persona nelle condizioni di potersi nutrire e vivere i rapporti sociali normalmente.
L’obiettivo del lavoro sarà fin da subito incentrato sull’interruzione dei tentativi disfunzionali di risolvere il problema attraverso l’utilizzo del protocollo di intervento sui disturbi fobici unitamente all’applicazione di strategie calzanti alla particolarità della situazione e della persona. Si porterà così la persona a correre ogni giorno dei piccoli e progressivi rischi rispetto alle rigidità dettate dalle precedenti modalità disfunzionali. Ciò permetterà alla persona di poter visualizzare e superare il proprio limite portando a “sentire” differentemente e, conseguentemente, a modificare la propria percezione.
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