Il Disturbo Ossessivo Compulsivo. Come fare per affrontare il problema e riprendere in mano la propria vita.
Quando ritieni di non riuscire con le tue capacità o con le tue strategie a superare un problema come il Disturbo Ossessivo Compulsivo, puoi decidere di affidarti ad uno Psicologo Psicoterapeuta specializzato nel comprendere i meccanismi di formazione e di persistenza dei problemi e dei disturbi psicologici. Attraverso una consulenza, posso aiutarti ad analizzare la situazione critica per come si struttura nel presente e ricercare le soluzioni più adeguate al tuo caso definendo assieme cosa fare per migliorare il tuo benessere psicologico. Attraverso l’ Approccio Breve Strategico, per ogni disturbo o problema come il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è possibile valutare il percorso più adatto ad ottenere risultati tangibili e in tempi brevi per riscoprire le tue risorse e migliorare la qualità della tua vita.
Dr. Roberto De Carlo, Psicologo a Treviso e Venezia
Psicologo Psicoterapeuta (art. 3 legge 56/89) iscritto alla sezione A dell’Albo degli Psicologi del Veneto (n°8806) e specializzato presso la Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia Breve Strategica (riconosciuta dal MIUR) diretta dal Prof. Giorgio Nardone. Opero nelle provincie di Venezia e Treviso. Ricevo su appuntamento a Mestre (Venezia) e Conscio di Casale sul Sile (Treviso). Contattami per richiedere un’appuntamento.
Cos’è il Disturbo Ossessivo Compulsivo: sintomi e caratteristiche.
Il bisogno di controllo sulla realtà che ognuno di noi ha è, ancor più nel progredire della società, un fattore razionale e condiviso, ma diventa un controllo illogico e irrazionale quando si trasforma in un qualcosa di irrinunciabile, ritualizzato e irrefrenabile che intrappola la persona in un circolo vizioso subdolo che sovrasta qualsiasi altra attività. Quanto è corretto e sano, attraverso una ripetizione esasperata, diviene una assurda e incomprensibile richiesta costante di rassicurazione rispetto alla propria realtà.
I sintomi si distinguono tra Ossessioni e Compulsioni. Per Ossessioni si intendono pensieri, domande, dubbi, immagini o impulsi frequenti e persistenti che vengono vissuti come intrusivi, fastidiosi e disfunzionali in quanto interferiscono con le normali attività quotidiane.
Le compulsioni sono di natura svariata e possono rientrare nelle seguenti categorie:
- azioni “riparatrici” come il lavaggio di mani o parti del corpo;
- conteggio e numerazione da effettuare per compiere azioni (es. contare tot n° di passi);
- controlli ripetuti in merito alla possibilità di aver provocato incidenti/che si verifichino incidenti;
- disposizione degli oggetti in modo preciso e maniacale;
- controllo del proprio passo calpestando, ad esempio, solo le piastrelle evitando le fughe;
- azioni o pensieri atti a rassicurare sulla propria natura sessuale come, ad esempio, provare continuamente a se stessi di essere etero sessuale attraverso pensieri e azioni ripetute.
- fobie e paure da contaminazione fisica (ad esempio da urina e feci)
- contaminazione da pensiero altrui;
- azioni atte a prevenire/rimediare contaminazioni da possibili malattie;
- pensieri magici, propiziatori, religiosi;
- accumulo compulsivo;
- gioco compulsivo;
- etc.
Questo elenco di sintomi ha solo uno scopo informativo, non è esaustivo e, in ogni caso la Diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo deve essere fatta da uno specialista.
Alcune delle principali motivazioni che scatenano il disturbo.
Si possono osservare cinque tipologie differenti di motivazione in grado di attivare azioni o pensieri in forma compulsiva:
1) la prima consiste in un “dubbio che innesca il bisogno di risposte rassicuranti”. Al dubbio si risponde con azioni o pensieri che rassicurano sul possesso del controllo e, per tale motivo, vengono ripetute fino a diventare una compulsione a cui non è più possibile rinunciare.
2) La seconda motivazione è rappresentata da una ideologia o moralità che porta a mettere in atto dei rituali per riparare a quanto è successo o è stato commesso di immorale o per evitare che accada nel futuro.
3) La terza modalità riguarda i casi in cui prima di prendere una decisione si è costretti ad analizzare tutte le possibili alternative immaginabili, bloccando, di fatto, la presa di una decisione.
4) La quarta modalità si manifesta in attività di prevenzione (ad esempio le attività di pulizia di una casa) che diventano una mania dettata da una fobia (la pulizia si trasforma in disinfezioni esasperate con abuso di prodotti).
5) La quinta ed ultima motivazione consiste negli “effetti di un’esperienza traumatica” per difendersi dai quali la persona attua una serie di comportamenti rituali che servono ad alleviare l’ansia e l’angoscia ad essa collegate.
Gli obiettivi della terapia.
Attraverso l’intervento ad approccio breve strategico, l’obiettivo sarà quello di togliere ai rituali il potere del controllo sulla persona che potrà scoprire di tornare a essere in grado di gestire l’impulso irrefrenabile e di conseguenza verrà condotta a riprendere gli spazi della propria vita portati via dalla tirannia del disturbo.

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